Il Search Engine Optimization (SEO) rappresenta un insieme di pratiche e strategie finalizzate all’ottimizzazione delle pagine web al fine di migliorarne la visibilità e il posizionamento nei risultati dei motori di ricerca. Nell’ambito del marketing digitale, il SEO riveste un ruolo fondamentale per garantire il successo online di un’azienda, influenzando direttamente il traffico organico di un sito web e, di conseguenza, le conversioni e le vendite.

Valutare l’operato di un consulente SEO richiede un approccio analitico e metodologico che consideri diversi fattori chiave. In questa prospettiva, l’introduzione di parametri di valutazione scientifici e tecnici assume un’importanza cruciale per determinare l’efficacia delle strategie implementate e l’ottimizzazione dei risultati conseguiti.

Attraverso una comprensione dettagliata delle dinamiche di funzionamento degli algoritmi dei motori di ricerca, dei principi di indicizzazione e della struttura dei siti web, è possibile delineare un quadro accurato delle prestazioni di un consulente SEO. Questo include la capacità di definire e monitorare gli obiettivi di posizionamento, l’analisi dei dati di traffico e la correzione di eventuali criticità tecniche che possano influenzare la visibilità online.

Pertanto, l’obiettivo di questo lavoro è fornire una guida esaustiva e scientifica per la valutazione dell’operato di un consulente SEO, evidenziando l’importanza della precisione analitica e della conoscenza tecnica nel processo decisionale relativo alla gestione e all’ottimizzazione delle strategie di ricerca online.

Definizione degli Obiettivi

La definizione di obiettivi chiari e misurabili rappresenta un passo fondamentale nella valutazione dell’operato di un consulente SEO di Torino. Gli obiettivi forniscono una bussola per guidare le attività di ottimizzazione del motore di ricerca e misurare il successo delle strategie implementate. È cruciale comprendere l’importanza di stabilire obiettivi realistici e specifici, in linea con le esigenze e le capacità del progetto. Questi obiettivi dovrebbero essere allineati con i risultati desiderati, che potrebbero includere l’aumento del traffico organico, il miglioramento del posizionamento nelle SERP (Search Engine Results Pages) per determinate parole chiave rilevanti o l’incremento delle conversioni sul sito web.

Definire obiettivi chiari e misurabili non solo fornisce una guida per il consulente SEO, ma permette anche una valutazione oggettiva del suo operato e dei risultati ottenuti. Consigli pratici su come definire obiettivi realistici e specifici includono la ricerca approfondita delle parole chiave pertinenti, l’analisi della concorrenza, la considerazione delle risorse disponibili e la pianificazione di obiettivi a breve e lungo termine. In sintesi, la definizione degli obiettivi rappresenta il fondamento su cui si basa l’intera strategia SEO e la sua valutazione successiva.

Analisi delle Competenze

L’analisi delle competenze rappresenta un passaggio critico nella valutazione dell’operato di un consulente SEO. Per essere efficace, un consulente SEO deve possedere una serie di competenze chiave che gli consentono di navigare con successo nel complesso panorama dell’ottimizzazione dei motori di ricerca.

Tra queste competenze cruciali vi sono una solida comprensione degli algoritmi dei motori di ricerca, una profonda conoscenza delle best practice SEO, e una capacità analitica per interpretare i dati di traffico e rendimento del sito web. È fondamentale valutare l’esperienza passata del consulente, comprese le esperienze lavorative precedenti e i progetti gestiti con successo. Inoltre, la formazione e le certificazioni del consulente forniscono un’ulteriore indicazione della sua competenza e impegno nel settore. Suggerimenti pratici per valutare l’esperienza, la formazione e le certificazioni includono la revisione del portfolio di progetti precedenti, l’analisi dei risultati ottenuti e la verifica delle certificazioni riconosciute nel settore. In conclusione, un’analisi approfondita delle competenze del consulente SEO è essenziale per garantire una collaborazione efficace e un’ottimizzazione di successo del sito web.

Audit Tecnico e Analisi dei Dati

Un audit tecnico del sito web rappresenta un passo cruciale nella valutazione dell’operato di un consulente SEO. Questa pratica consente di identificare e correggere eventuali problemi tecnici che potrebbero influenzare negativamente il posizionamento e la visibilità del sito nei motori di ricerca. Attraverso un audit tecnico accurato, è possibile individuare errori di struttura, problemi di velocità di caricamento delle pagine, URL duplicati, e altri fattori che potrebbero ostacolare l’indicizzazione e l’esperienza degli utenti. È fondamentale comprendere l’importanza di questa analisi preliminare per garantire una solida base su cui costruire le strategie di ottimizzazione SEO. Inoltre, valutare l’approccio del consulente nella raccolta e nell’analisi dei dati è altrettanto importante. Suggerimenti pratici includono la richiesta di una metodologia dettagliata per l’audit tecnico, la verifica degli strumenti e delle tecniche utilizzate per raccogliere e analizzare i dati di traffico e performance del sito, e la valutazione della capacità del consulente di interpretare correttamente i risultati e proporre azioni correttive mirate. In sintesi, un audit tecnico approfondito e un’analisi dei dati accurata sono fondamentali per identificare e risolvere le criticità tecniche e massimizzare il potenziale di ottimizzazione SEO di un sito web.

Trasparenza e Comunicazione

La trasparenza e la comunicazione efficace rappresentano elementi fondamentali nel rapporto con un consulente SEO. È essenziale comprendere l’importanza di una comunicazione aperta e trasparente per garantire una collaborazione proficua e orientata agli obiettivi. La trasparenza consente di stabilire aspettative chiare e di favorire la condivisione di informazioni rilevanti tra il consulente e il cliente. Inoltre, una comunicazione efficace è essenziale per garantire che il consulente comprenda appieno le esigenze e le priorità del cliente e possa fornire soluzioni mirate e tempestive. Per valutare la trasparenza e la comunicazione del consulente, è consigliabile valutare la chiarezza delle comunicazioni fornite, inclusi rapporti di progresso, aggiornamenti sulle attività in corso e risposte alle domande del cliente. È importante anche valutare la disponibilità del consulente e la tempestività delle risposte alle richieste di assistenza o chiarimenti. Inoltre, stabilire un canale di comunicazione chiaro e diretto può favorire una collaborazione più efficace e una maggiore fiducia reciproca. In conclusione, investire nella trasparenza e nella comunicazione efficace è essenziale per garantire una collaborazione proficua e il successo delle strategie SEO implementate.

Misurazione delle Performance e dei KPI

L’identificazione e la misurazione dei Key Performance Indicators (KPI) rappresentano un aspetto cruciale nella valutazione dell’operato di un consulente SEO. I KPI consentono di valutare in modo oggettivo il successo delle strategie implementate e di monitorare l’andamento delle performance nel tempo. Tra i principali KPI utilizzati nel contesto SEO vi sono il traffico organico, il posizionamento delle parole chiave, il tasso di conversione e il ritorno sull’investimento (ROI). È fondamentale che il consulente sia in grado di identificare i KPI più rilevanti per il cliente in base agli obiettivi prefissati e di monitorarli regolarmente per valutare l’efficacia delle strategie implementate. Inoltre, il consulente dovrebbe essere in grado di riportare in modo chiaro e dettagliato le performance attraverso report periodici, analisi dei trend e raccomandazioni per ottimizzare ulteriormente le attività SEO. Suggerimenti pratici includono la definizione di KPI specifici, misurabili e pertinenti, l’utilizzo di strumenti di analisi dati affidabili e la personalizzazione dei report in base alle esigenze e alle preferenze del cliente. In conclusione, la corretta identificazione e misurazione dei KPI sono essenziali per valutare il successo della strategia SEO e garantire un miglioramento continuo delle performance del sito web.

Costi e Budget

L’equilibrio tra costo e qualità del servizio offerto da un consulente SEO è un aspetto cruciale da valutare attentamente. Sebbene il costo possa essere un fattore determinante nella scelta di un consulente, è essenziale considerare anche la qualità del servizio e i risultati attesi. Investire in un consulente SEO di alta qualità può comportare un ritorno sull’investimento significativo nel lungo termine, attraverso un miglioramento del posizionamento nei motori di ricerca, un aumento del traffico organico e una crescita delle conversioni.

Tuttavia, è importante valutare la coerenza dei costi rispetto ai risultati attesi e alla complessità del progetto. Suggerimenti pratici includono la richiesta di preventivi dettagliati e trasparenti, la comparazione dei costi con quelli offerti da altri consulenti nel settore e la considerazione della reputazione e dell’esperienza del consulente nel determinare il valore del servizio. Inoltre, è consigliabile prestare attenzione ai costi nascosti e alle spese aggiuntive che potrebbero influenzare il budget complessivo del progetto. In conclusione, valutare attentamente l’equilibrio tra costo e qualità del servizio è essenziale per garantire una collaborazione proficua e ottenere risultati soddisfacenti nel campo dell’ottimizzazione dei motori di ricerca.

Nell’era digitale in cui viviamo, essere visibili online è fondamentale per il successo di qualsiasi attività commerciale. In questo contesto, la Search Engine Optimization (SEO) gioca un ruolo cruciale nel garantire che un sito web sia facilmente trovabile e posizionato in modo prominente sui motori di ricerca come Google. Tuttavia, navigare nel complesso mondo dell’ottimizzazione dei motori di ricerca può essere una sfida, specialmente per le aziende locali che operano in luoghi specifici come Torino.

Questa guida mira a esplorare in profondità il ruolo e le attività di un consulente SEO di Torino. Attraverso una panoramica dettagliata delle pratiche chiave e delle strategie impiegate da questi professionisti, scopriremo come possono contribuire a migliorare la visibilità online delle aziende nella vivace città piemontese.

Dalla valutazione iniziale del sito web all’analisi delle parole chiave, dall’ottimizzazione on-page alla creazione di contenuti rilevanti e dall’implementazione di strategie di link building alla consulenza continua, esploreremo ogni fase del processo di ottimizzazione SEO e come queste attività si applicano specificamente al contesto locale di Torino.

Audit SEO di un sito preesistente

Prima di intraprendere l’analisi delle parole chiave, il consulente SEO a Torino esegue un’approfondita valutazione della struttura del sito web dell’azienda. Questa fase iniziale riveste un’importanza cruciale poiché determina la base su cui si costruiranno tutte le successive attività di ottimizzazione. Il consulente esamina attentamente l’architettura del sito, valutando la sua navigabilità, l’usabilità e la conformità alle linee guida dei motori di ricerca. Attraverso strumenti specializzati e analisi approfondite, vengono individuati eventuali problemi tecnici o di struttura che potrebbero compromettere la visibilità e l’indicizzazione del sito sui motori di ricerca. Una volta identificati, questi problemi vengono affrontati e risolti per garantire che il sito sia ottimizzato per ottenere il massimo beneficio dalle successive fasi del processo di ottimizzazione SEO.

Analisi della parole chiave

La ricerca delle parole chiave è una fase critica nel processo di ottimizzazione SEO, poiché fornisce le fondamenta per la strategia di visibilità online. Attraverso l’impiego di strumenti specifici e l’analisi approfondita delle tendenze di ricerca locali, il consulente SEO a Torino identifica le parole chiave più rilevanti per il settore e la geolocalizzazione. Utilizzando metodologie statistiche e algoritmi avanzati, vengono individuate le parole chiave con il potenziale più alto di generare traffico qualificato al sito web dell’azienda, garantendo così un approccio mirato e strategico alla ottimizzazione dei contenuti.

Ottimizzazione on-page

La fase successiva nel processo di ottimizzazione SEO è l’ottimizzazione on-page e on-site del sito web, da sviluppare nel migliore dei modi e seguendo le linee guida di Google, rispettando i principi della SEO White Hat. Qui, il consulente SEO si concentra sull’ottimizzazione di elementi chiave direttamente all’interno del sito stesso al fine di migliorare la sua visibilità e la sua classificazione nei risultati di ricerca. Ciò include l’ottimizzazione dei titoli delle pagine, delle meta descrizioni e degli URL per renderli più pertinenti e accattivanti per i motori di ricerca e gli utenti. Inoltre, si presta attenzione all’ottimizzazione dei contenuti, sia dal punto di vista della qualità che della struttura, per garantire che siano informativi, pertinenti e facilmente comprensibili sia per gli utenti che per i motori di ricerca. Questa fase è cruciale poiché fornisce una solida base per il successo delle strategie SEO successive e contribuisce a migliorare complessivamente la performance del sito web nei risultati di ricerca.

Creazione di contenuti ottimizzati SEO

Una volta ottimizzato il sito, il consulente SEO si impegna nella creazione di contenuti di qualità. Questo approccio non si limita semplicemente alla produzione di testi, ma si estende alla creazione di materiali multimediali, come video, infografiche e altro ancora, che possano coinvolgere e informare il pubblico di riferimento. Inoltre, viene posta particolare attenzione all’integrazione di parole chiave pertinenti in modo organico all’interno dei contenuti, garantendo che il sito sia rilevante per le query di ricerca pertinenti al settore di appartenenza. La creazione di contenuti di valore non solo migliora l’esperienza degli utenti sul sito, ma contribuisce anche a stabilire l’autorevolezza e l’attendibilità dell’azienda agli occhi dei motori di ricerca, il che può tradursi in un miglior posizionamento nei risultati di ricerca.

Ottimizzazione off-page o off-site

Questo processo implica l’implementazione di strategie di link building esterno, che mirano a ottenere collegamenti da altri siti web autorevoli e pertinenti. Attraverso la collaborazione con altre piattaforme online, blog locali, e altre risorse web rilevanti, si lavora per aumentare l’autorevolezza e l’importanza del sito agli occhi dei motori di ricerca. Inoltre, viene effettuato un costante monitoraggio dei backlink, per garantire che siano di alta qualità e che rispettino le linee guida di Google. Il consulente si impegna anche nella rimozione di eventuali link dannosi o non pertinenti che potrebbero danneggiare la reputazione del sito e compromettere il suo posizionamento nei risultati di ricerca.

Analisi dei risultati e reportistica

Il processo di analisi dei dati include l’analisi dei dati di traffico, l’andamento delle posizioni nei motori di ricerca e altri indicatori chiave di performance. Attraverso l’utilizzo di strumenti analitici avanzati, vengono valutati i risultati delle strategie implementate e individuate eventuali aree di miglioramento. I dati raccolti vengono poi utilizzati per creare report periodici dettagliati, che vengono condivisi con il cliente per garantire una totale trasparenza e una chiara comprensione dell’efficacia delle attività di ottimizzazione SEO. Questa fase è fondamentale per valutare il ritorno sull’investimento delle strategie SEO e per adattare le tattiche in base all’evoluzione del mercato e delle esigenze del pubblico di riferimento.

Bisogna fare chiarezza e iniziare a capire cos’è un guest post. Analizzando il tutto, si intuisce che si tratta di un post che viene pubblicato su un sito o blog che lo ospita (guest blog). Si tratta, quindi, di un contenuto che verrà pubblicato su un sito terzo. Ma quali sono le caratteristiche di un perfetto guest post? Lo vediamo nel dettaglio.

Caratteristiche fondamentali di un guest post

Quando si parla di guest post, come detto, si intende un contenuto che viene pubblicato per nostro conto ma su un sito terzo. Non sempre è redatto da noi ma, in ogni caso, ci sono delle regole che vanno sempre seguite, soprattutto per quel che concerne la redazione del contenuto stesso.

Questo, infatti, deve essere quanto più possibile efficace e, pertanto, ci sono degli aspetti che non possono in alcun modo essere tralasciati. Innanzitutto, il testo deve contenere sempre un anchor text che deve essere utile al nostro sito, che in questo caso è quello che viene linkato. Inoltre, sia il nostro sito che il nostro contenuto devono avere un fil rouge con quello che è il blog che andrà ad ospitare il tutto, altrimenti si rischia di perdere in termini di credibilità. Infine, si deve sempre fare attenzione e scegliere un sito di qualità sul quale inserire il contenuto. Naturalmente, anche quest’ultimo deve essere di qualità, soprattutto alla luce del fatto che negli ultimi anni i contenuti non troppo approfonditi o curati vengono messi in secondo piano dai motori di ricerca, che preferiscono sempre più testi che sono effettivamente utili al lettore.

Abbiamo parlato di anchor text: di cosa si tratta? Anche in questo caso è utile approfondire e specificare. Si tratta di un elemento di fondamentale importanza, dato che senza un anchor text un guest post è quasi del tutto inutile. Stiamo parlando di quella parola che viene linkata al nostro sito e che compare nel testo come un rimando. A questo punto, quindi, entra in gioco la SEO. In che modo e a che proposito?

Sebbene possa sembrare solo una parola, l’anchor text è il fulcro di una campagna di link building più o meno riuscita. In merito a quelle che dovrebbero essere le caratteristiche di questa parola si dibatte molto e ci sono diverse scuole di pensiero. Cosa significa?

Che c’è chi preferisce una chiave secca che è quella con la quale si vuole posizionare il contenuto e c’è, invece, chi preferisce la chiave di brand, che riprende il nome del sito. Inoltre, c’è anche la possibilità di inserire una chiave correlata alla secca. Non c’è una scelta migliore delle altre: tutto dipende dal proprio intento e da quelle che sono le proprie esigenze. Ogni caso è da studiare da vicino per scegliere l’anchor text migliore.

Come fare un’ottima campagna di link building?

A questo punto, ci si deve domandare quale sia il compito di un bravo SEO nell’ambito di una campagna di link building. Questo deve scegliere e selezionare i siti con trust maggiore e argomento affine, così da andare a fare un’ottima operazione di guest posting. In poche parole, pubblicando il nostro contenuto su un sito che raccoglie la fiducia del pubblico, anche il nostro brand ne gioverà molto.

Dopo aver operato la scelta, si deve naturalmente iniziare a scegliere quelle che sono le parole chiave da sfruttare e da linkare. Il tutto deve essere fatto molto bene, perché deve apparire il più naturale possibile.

Attenzione, però: non solo link, ma anche citazioni. Sebbene queste possano sembrare superflue e poco utili, in realtà hanno un valore SEO che non è irrilevante di certo!

Articolo a cura di Max Del Rosso, Link Builder Specialist www.ilmioposizionamento.it

Il web marketing, oggi, è in assoluto una delle strategie più efficaci per dare valore e visibilità ad un’attività commerciale. Quella che viene comunemente chiamata SEO (Search Engine Optimization), altro non è che l’insieme di queste strategie che hanno come scopo posizionare un sito web in cima ai risultati organici di motori di ricerca come Google. Eppure, come spesso accade, non sempre chi si occupa di marketing e di SEO sceglie di rispettare le regole, infrangendo alcune norme basilari dei search engine. Chi invece decide di fare le cose per bene, seguendo le linee guida di Google, riesce a posizionare un portale sulla SERP di Big G sfruttando in modo positivo i suoi algoritmi: ed è proprio in questo caso che si parla di White Hat SEO.

Cos’è la SEO White Hat?

white hatIl termine White Hat è stato preso in prestito da un noto modo di dire del web, che identifica due frange di hacker: quelli che svolgono questa professione per truffare le persone e rubare dati sensibili da rivendere al miglior offerente, e quelli che invece forzano i server per evidenziare le falle e per notificarle ai proprietari. I secondi vengono appunto detti White Hat (cappello bianco), e si contrappongono naturalmente ai Black Hat (cappello nero). Per la SEO funziona nello stesso identico modo: ci sono i marketer che sfruttano le falle degli algoritmi di Google per avere un ritorno economico, e quelli che invece utilizzano gli algoritmi senza infrangere alcuna regola, e solo per favorire il posizionamento di siti web congrui alle ricerche degli utenti.

A cosa serve la White Hat SEO?

La SEO White Hat non ha uno scopo misterioso o difficile da comprendere: il suo obiettivo, infatti, è il medesimo di chiunque si occupi di web marketing. Ovvero cercare di studiare gli algoritmi di Google, soddisfare nel migliore dei modi i robots del motore di ricerca e raggiungere le prime posizioni all’interno della SERP, per ottenere visibilità e dunque maggiori possibilità di guadagno. Il tutto senza forzare tali algoritmi, o sfruttarli per andare contro alle regole di Google, fissate ovviamente per garantire agli utenti il massimo della qualità del servizio. In questo modo, chi fa White Hat SEO ha un ritorno economico e, al tempo stesso, favorisce la crescita di Google, proprio perché soddisfa i bisogni dei navigatori. Proprio come farebbe un hacker etico.

Quali sono le tecniche di White Hat SEO?

Innanzitutto è bene specificare una cosa: le tecniche White Hat SEO sono praticamente identiche a quelle di Black Hat SEO. Ciò che fa la differenza, dunque, è la misura di utilizzo di queste tecniche: non è infatti lo strumento ad essere buono o cattivo, ma l’uso che se ne fa. Ed ecco che il posizionamento delle keyword all’interno delle pagine e degli articoli è una pratica White Hat, a patto che venga fatta in modo coerente e senza cadere nella pratica Black Hat del Keyword Stuffing, ovvero ripetendole in continuazione e senza un filo logico. Ma le keyword non sono certo le uniche: anche il Link Building può essere considerato una tecnica di White Hat SEO, a meno di non utilizzare la potenza dei link esterni per fare semplicemente spam e per ingannare i motori di ricerca, durante l’assegnazione del valore di Domain Authority.

Le caratteristiche della SEO White Hat

poliziotto googleEntrando maggiormente nel dettaglio, la White Hat SEO si differenza dalla Black Hat SEO per via della sua etica. In questo senso, lo scopo dei web marketers è quello di prendere in carico un lavoro e svolgerlo al meglio, premiando sia le richieste delle aziende che quelle degli utenti. In altre parole, la White Hat SEO è un tramite che permette a questi due attori di trovarsi velocemente e con facilità, attraverso gli strumenti messi a disposizione da Google. White Hat, dunque, significa innanzitutto qualità e solo dopo quantità, ma senza mai rinunciare alla prima.

Cos’è la White Hat SEO? Alcuni esempi

Un primo esempio di White Hat SEO può essere fatto prendendo spunto dalla scrittura di un articolo: se un contenuto viene redatto pensando alla soddisfazione dell’utente e alla sua informazione, allora è White SEO. Se invece viene scritto solo per i motori di ricerca, cercando esclusivamente le prime posizioni su Google, allora sarà con tutta probabilità privo di reale interesse, dunque da cappello nero. In entrambi i casi, le keyword diventano uno strumento che può essere utilizzato per generare un valore duraturo per l’azienda, oppure per ottenere un effimero risultato in termini di posizionamento, senza soddisfare un target ma solo colpendolo inaspettatamente.

Come fare White Hat SEO?

Fare SEO significa fare White Hat SEO: chi non rispetta le regole non solo viola i termini di Google, ma causa un danno enorme al cliente che ha commissionato un lavoro. Operare secondo le regole, dunque, equivale a fare una SEO da cappello bianco, e anche ad ottenere un lavoro svolto da professionisti, senza ricorrere a pericolosissime scorciatoie: la Black Hat SEO, infatti, provoca come reazione da parte di Google una serie di pesanti penalizzazioni (come Penguin e Panda), che spingeranno in pochissimo tempo quel sito in fondo alle classifiche della SERP. La Black Hat SEO, dunque, non solo è pericolosa ma anche inutile.

White Hat SEO: sinonimo di qualità

Chiudiamo con una necessaria precisazione: la White Hat SEO non deve solo muoversi rispettando le regole di Google, ma deve anche possedere alcune caratteristiche intrinseche che ne denotino la grande qualità. In questo senso, scrivere in italiano corretto ed evitare refusi o strafalcioni grammaticali significa fare White Hat SEO, così come evitare di copiare articoli già presenti sul web. E anche nel caso dei branded content, lo scopo primario deve sempre rimanere quello dell’informazione dell’utente: creare un articolo privo di senso o banale solo per piazzare in mezzo un link pubblicitario, è tutto fuorché White Hat SEO. Rimanendo dunque nel seminato delle regole di Google, e favorendo l’aspetto qualitativo, si verrà sempre premiati dai motori di ricerca.

Il marketing oggi ha luogo in gran parte sul web e i motori di ricerca sono ormai il punto di riferimento per ogni utente che debba prendere una decisione in merito ad un acquisto.
I search engine sono per loro natura competitivi: i primi cinque risultati restituiti da ogni ricerca si accaparrano quasi il 70% di tutto il traffico, quindi i siti web saranno sempre in competizione tra loro per conquistare visibilità e generare traffico mirato.
Le aziende devono perciò integrare le loro strategie di web marketing con opportune tecniche di Search Engine Marketing se non vogliono essere tagliate fuori da un mercato sempre più competitivo e affollato.

Che cos’è il Search Engine Marketing

Il Search Engine Marketing, abbreviato in SEM, è il complesso delle attività di web marketing finalizzate a portare traffico mirato verso un sito web, aumentandone la visibilità sui motori di ricerca (Google, Yahoo, ecc.).
Negli ultimi anni, i motori di ricerca hanno assunto il ruolo di mediatori tra aziende e utenti e hanno sostituito, o comunque integrato, i mezzi tradizionalmente usati per la ricerca delle informazioni preliminari all’acquisto di un prodotto o servizio, come giornali, tv, passaparola e riviste specializzate. Secondo Forrester, ad usare i search engine per questo scopo sarebbe l’88% degli utenti della rete. Quello che spinge i consumatori a cercare indicazioni riguardanti un acquisto sui motori di ricerca è la possibilità di effettuare una comparazione dei prezzi e di ottenere informazioni aggiornate.
Queste statistiche dimostrano quanto i motori di ricerca siano ormai divenuti importanti per le aziende, le quali non possono più esimersi dall’integrare la propria strategia di web marketing con tecniche promozionali sui search engine.

Differenza tra SEO e SEA

search engine optimization tecnicheIl Search Engine Marketing è il processo di acquisizione di traffico e visibilità sui motori di ricerca attraverso sia attività gratuite che a pagamento.
La SEM si suddivide infatti in due componenti: la SEO (Search Engine Optimization) e la SEA (Search Engine Advertising). La prima è gratuita e indica un insieme di pratiche messe in atto per aumentare la visibilità naturale, o “organica” di un sito sui motori di ricerca, migliorandone il posizionamento sulle pagine risultanti da una ricerca per parole chiave rilevanti. La seconda indica invece la pubblicità a pagamento sui motori di ricerca.
Oggi il termine “Search Engine Marketing” viene sempre più utilizzato per descrivere le sole attività a pagamento, mentre l’espressione generica che ingloba sia la SEO che la SEA è “Search Engine”.

Principali pratiche SEO

ottimizzazione motore ricercaL’ottimizzazione organica tiene conto degli algoritmi di ranking, procedimenti di calcolo che i motori di ricerca custodiscono gelosamente, mirati a classificare le pagine web in base a criteri suscettibili di continui perfezionamenti per impedire che vengano messe in atto azioni scorrette.
L’obiettivo della SEO è di fare in modo che un sito web sia più visibile e facilmente indicizzato dai motori di ricerca.
Le tecniche SEO si distinguono in attività on-site, che riguardano principalmente il miglioramento dell’architettura del sito, e attività off-site, rappresentate essenzialmente dalla link building.
Per mettere in pratica le tecniche on-site occorre:

  • scegliere con cura le parole chiave, verificandole con strumenti adeguati;
  • inserire un titolo efficace e una descrizione chiara e concisa;
  • attribuire una parola chiave specifica ad ogni articolo e inserirla anche nel titolo e nella description, accertandosi che compaia anche nel link della pagina;
  • agevolare il lavoro dei crawler, ossia dei software deputati a scandagliare in modo automatizzato le pagine del sito;
  • garantire un buon sistema di navigazione tra le pagine, linkandole tra di loro;
  • utilizzare un codice ben scritto;
  • aggiungere una descrizione e il “tag alt” alle immagini;
  • evitare il keyword stuffing, cioè l’eccessiva ripetizione delle parole chiave;
  • inserire la mappa del sito;
  • redigere contenuti originali, utili e di facile lettura, ricordandosi di scrivere per gli utenti e non per i search engine.

La principale tecnica off-site consiste nel fare in modo che siti autorevoli e con un buon posizionamento linkino il nostro sito (link building), ma vi sono anche altre tecniche, come l’Article Marketing, il Guest Posting e il Social Media Marketing.

In cosa consiste la Search Engine Advertsing

cost leadMentre la SEO è un’attività di Inbound Marketing, dove cioè sono gli utenti a cercare le aziende, la SEA fa parte dell’Outbound Marketing, la pubblicità vecchia maniera in cui è l’azienda a spingere i consumatori verso i propri prodotti.
Anche chiamata Search Engine Marketing, la SEA è un metodo promozionale che usa annunci pubblicitari a pagamento per apparire in cima alle SERP, ovvero alle pagine dei risultati del motore di ricerca. Lo strumento SEA più utilizzato dalle aziende per essere competitive su Internet è Google Adwords, piattaforma riservata alle inserzioni pubblicitarie che permette ai siti web di collocarsi al di sopra o a destra dei risultati naturali nelle SERP. Tool simili sono disponibili anche per gli altri motori di ricerca, come Bing o Yahoo.
Adwords usa il sistema delle keyword, in base al quale l’azienda, dopo aver individuato i termini di ricerca che meglio identificano la propria attività (es. Search Engine Marketing Torino), fa un’offerta, come in un’asta, puntando su keyword specifiche, ricavate da analisi di mercato, purché non troppo “contese” e costose. Gli annunci vengono pagati secondo il criterio del “Pay per click”: in pratica, l’azienda paga solo quando l’utente del motore di ricerca clicca sul link dell’inserzione, fino a quando il budget sarà esaurito.
Un indice di cui tenere conto è il Click Through Rate (CTR), che esprime il rapporto percentuale tra i click eseguiti e le impressioni. Da solo però non basta a stabilire il successo di una campagna Adwords, in quanto non ci dice se i click provengono da persone realmente interessate all’annuncio.

Conclusione

Per quanto i motori di ricerca siano in continua evoluzione, il Search Engine Marketing rimarrà sempre una costante per le aziende che vogliono rimanere competitive sul web.
Nonostante ci sia ancora chi dubita della SEO, senza di essa molti siti web, seppur perfetti, resterebbero invisibili ai search engine. Ecco perché l’ottimizzazione organica, integrata a campagne Pay per Click, è indispensabile se si vuole essere trovati dai motori di ricerca prima degli altri.

Il sito web è diventato, nel corso degli anni, uno strumento di comunicazione importante per aziende di ogni tipo. Infatti, ormai i siti web a Torino come quelli realizzati da posizionamento-seo.com sono diventato il biglietto da visita di un’azienda, il primo approccio fra l’azienda stessa e il cliente, il modo di presentarsi al mondo. Per questo motivo, il sito web si è evoluto nel corso del tempo passando da mera vetrina dei prodotti e/o dei servizi della ditta a portale interattivo in grado di favorire una reale connessione fra l’impresa e il suo potenziale target di consumatori o chi già lo è diventato. Infatti, la caratteristica principale dei siti web moderni a Torino è quella di rivolgersi ad una duplice platea. Da un lato ci sono coloro i quali hanno già scelto quella determinata marca e vanno sul sito per trovare maggiori informazioni per sfruttare al massimo le potenzialità di ciò che hanno acquistato. Dall’altro lato, però, un sito internet non deve trascurare la platea dei prospect, ossia di tutti i potenziali acquirenti che magari si recano sul sito perché cercano di individuare quelle caratteristiche peculiari che renderebbero appetibile per l’acquisto quel determinato prodotto. Per ognuno di questi target il sito web a Torino deve elaborare linguaggi, strategie di comunicazione, contenuti interessanti per fidelizzarli. Non è sicuramente una sfida facile in quanto oggi il web è particolarmente affollato di offerte, siti e concorrenti ma l’individuazione di una strategia corretta per la creazione di un sito internet interattivo e interessante può costituire quel quid in più per garantire di vincere la sfida competitiva del mercato.

Come deve essere costruiti i siti web a Torino

Un sito web a Torino, realizzato secondo le strategie più corrette, deve essere innanzitutto usabile ma deve anche rispettare le regole del Search Engine Marketing. Nel primo caso vuol dire che il sito deve essere facile da utilizzare e intuibile agli occhi di un visitatore anche meno esperto. La sua struttura deve essere lineare e devono esserci pochi passaggi per arrivare da una sezione all’altra per non rischiare di generare confusione dell’utente. Per quanto riguarda i motori di ricerca, invece, ossia il Search Engine Marketing, occorre strutturare tutto il sito in ottica SEO ovvero favorire il suo ritrovamento da parte dei motori di ricerca, soprattutto in relazione ad alcune parole chiave che all’azienda possono interessare maggiormente e che sono, ovviamente, strettamente legate al tipo di attività svolta e devo essere usate sapientemente all’interno dei testi del sito. Se questi sono i due elementi principali, non va però trascurato l’aspetto dei contenuti. L’obiettivo di ogni sito di Torino, infatti, deve essere quello di creare intorno a se stesso una comunità di utenti che periodicamente si reca sulle sue pagine per cercare informazioni, prodotti e novità: in una sola parola, occorre fidelizzare il cliente. Questo obiettivo lo si ottiene esclusivamente se si producono contenuti sempre nuovi e stimolanti, se si provvede a mantenere un filo diretto con il consumatore offrendogli sempre nuovi spunti di riflessione, assistenza, attenzioni.
Oltre questi elementi principali non vanno trascurati altri che potrebbero sembrare meno importanti ma, in realtà, rivestono un ruolo chiave. Sicuramente la grafica di un sito deve essere curata e deve rispecchiare lo stile dell’azienda, possibilmente riproponendo anche i suoi colori. Non si deve esagerare con la suddivisione in sezioni ma occorre, allo stesso tempo, fornire ogni info utile sui prodotti, i servizi, i recapiti, etc. Anche le foto sono importanti, soprattutto se si tratta di un sito di un’azienda di settori particolari come la moda, il turismo, la bellezza, etc. In ogni caso, l’uso di foto esplicative è vivamente consigliato a tutti.
Ovviamente, in base al settore di appartenenza dell’azienda, il sito avrà determinate caratteristiche piuttosto che altre. Per le aziende di prodotto, però, la vendita della propria merce on line è sempre considerato un plus in quanto permette di allargare la platea di acquirenti e raggiungere persone altrimenti impossibili da fidelizzare.

L’importanza di un layout responsive

siti web responsive

Si è già detto come i siti internet abbiano avuto un’enorme evoluzione dettata anche dallo sviluppo di nuove tecnologie. Così, l’avvento degli smartphone e dei tablet, la possibilità di essere connessi 24 ore su 24, ha sicuramente creato nuove necessità alle quali un sito internet non si può sottrarre. Una di queste è la necessità di creare un sito web che sia ugualmente visibile da ogni tipo di device utilizzato, che sia un pc tradizionale, un tablet oppure uno smartphone. Infatti, non tutti i device hanno la stessa visualizzazione e il rischio è quello di ideare un sito web perfettamente visibile solo da uno dei device a disposizione. Nasce, allora, la tecnica responsive che indica una serie di regole che devono essere seguite per far sì che il proprio sito internet si veda indistintamente dal telefono piuttosto che dal pc fisso o dal laptop. Questa tecnica diviene ancora più importante se si analizza la questione dal punto di vista del SEO. Infatti, secondo dati ufficiali la percentuale di persone che utilizzano il web dal proprio smartphone aumenta di un 5% ogni anno, arrivando a raggiungere la percentuale del 39% per coloro che utilizzano il web e le ricerche online esclusivamente da smartphone. Dati così eclatanti non potevano sfuggire ai potenti signori del web come Google il quale ha deciso di penalizzare nei risultati di ricerca tutti i siti web di Torino che non si attengono ai criteri della costruzione responsive. Se si pensa che per un’azienda non comparire nei risultati di ricerca del motore più usato al mondo equivale quasi a non esserci sul mercato, diviene davvero indispensabile che il proprio sito sia responsive se non si vuole perdere una grandissima fetta di consumatori potenziali.

L’evoluzione di internet e i diversi studi hanno portato allo sviluppo di varie piattaforme sociali.

Ma cos’è realmente un social network?

Ebbene, il significato è “rete sociale”. Per rete sociale si intende un gruppo di persone connesse tra di loro sia a livello umano che a livello virtuale. Essa può quindi essere intesa come una rete di persone legate tra loro tramite vincoli familiari, lavorativi, amichevoli e anche come una rete di persone connesse tra loro soltanto virtualmente e senza alcun legame fisico e di conoscenza.

A cosa servono i social e chi li usa?

Nel nostro millennio tutti abbiamo sentito parlare di “piattaforme sociali” e quindi di Facebook, Twitter o Instagram. Lo scopo di ciascuna piattaforma è la conoscenza.
Ogni social è in grado di connettere contemporaneamente persone di tutto il mondo tra cui celebrità o chiunque voglia essere presente. Ci si può quindi trovare a parlare con una persona dell’altra parte del mondo se si vuole. Questo favorisce la conoscenza non solo della persona che abbiamo dall’altra parte dello schermo ma anche della cultura che lo circonda.
Ma può essere usato semplicemente anche come svago dopo una giornata stressante a casa o a lavoro. Vi ci accediamo quasi spontaneamente al social anche solo per vedere le ultime notizie, per passatempo, per rimanere in contatto con una persona cara che magari è distante da noi, per condividere foto o momenti della giornata.

Ma l’utilizzo dei social negli ultimi anni sta diventando ben diverso. Come?

Molte volte questi social vengono usati anche a scopi lavorativi o benefici. E’ risaputo ormai che 8 persone su 10 sono iscritte ad almeno un social e che internet è un mezzo potente in quanto viene usato da tutto il mondo. A tal proposito, quindi, risulta più facile farsi conoscere e far conoscere le proprie intenzioni su un social proprio perché a visualizzare possono essere milioni di persone.

Che bisogno c’è di usare i social?

In questa società moderna, ricca di target,molte persone di tutte le fasce d’età cercano “conforto” semplicemente utilizzando i social.
Spesso capita di non sentirsi apprezzati dalle persone che ci circondano nella realtà o per motivi ideologici o per carenza di autostima. Usare un social vuol dire non essere a contatto diretto con le persone, vuol dire condividere le proprie idee con gli “amici” virtuali che scegliamo noi e che magari possono avere le nostre stesse idee o un evento della loro vita in comune col nostro. Possiamo farci conoscere condividendo idee, foto, pensieri, stati d’animo oppure qualsiasi avvenimento della nostra vita.
Nonostante ci siano persone in cerca di conforto, la maggior parte della popolazione utilizza i social in diverso modo come cercare persone che si sono allontanate nel tempo per una qualsiasi ragione, per “spettegolare” sulla vita di altre persone, per creare gruppi di studio,per commentare una qualsiasi discussione aperta, per acquistare, vendere e addirittura lavorare.

I social per lavorare?

Diverse ricerche condotte su dipendenti di strutture italiane ed europee dimostrano come il passare del tempo su Facebook o su social aziendali, non sia tempo perso. Anzi! Sono gli stessi lavoratori a ritenersi soddisfatti del proprio posto di lavoro e del lavoro svolto per l’azienda. E’ dimostrato, infatti, come le aziende più “social” abbiano avuto una crescita maggiore a livello di fatturato rispetto ad aziende che dei social non vogliono nemmeno sentirne parlare. Per far si che questo tipo di piano lavorativo funzioni, bisogna capire la fascia d’età con cui si comunica e con cui si vuole interagire. Ecco perché ci sono continui studi che indicano la percentuale di persone che usa un determinato social.

Quali sono i social più utilizzati??

social mediaSicuramente al primo posto troviamo il social per eccellenza: Facebook che conta 1,2 miliardi di utenti e che comprende una fascia d’età che va fino ai 35 anni. A seguire troviamo Linkedin usato dai 35 ai 45 anni, Twitter e Google+.
Tali statistiche vengono utilizzate e studiate con attenzione per i vari piani di marketing sociale.

Perché utilizzare i social per lavorare?

Tutte le grandi e medie imprese oggigiorno hanno un sito web navigabile anche dal cellulare ma essere presenti su un social è tutta un’altra cosa. Perché?
Perché avere un profilo social non implica l’utilizzo di linguaggio formale ma si può parlare con gli eventuali clienti in modo più coinvolgente e diretto. Si può parlare in tempo reale ed inoltre si può coinvolgere il cliente organizzando iniziative dedicate a loro e quindi far apprezzare il brand.

Come non utilizzare i social.

Purtroppo non sempre è bene esporre i propri dati personali sui social.Siamo tutti “abituati” a condividere pensieri, aforismi, foto ma ci sono informazioni che sarebbe meglio non condividere perché se finite nelle mani di persone sbagliate potrebbero non cancellarsi mai dalla rete.
Ad esempio sta diventando uso comune tra i giovanissimi esporre, dopo l’esame, la loro patente! Ciò non dovrebbe essere mai fatto in quanto su ciascuna patente ci sono informazioni personali che permetterebbero la clonazione della patente stessa. Un’altra cosa che si dovrebbe evitare di fare è mettere costantemente foto di bambini che siano figli, nipoti o amici in quanto potrebbero essere utilizzate da persone non autorizzate. Mai mettere il proprio indirizzo di casa e pubblicare foto o posizioni diverse.

Come si dice: “fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio”.

Purtroppo, ma a volte anche per fortuna, siamo tutti presi a mantenere una vita socialmente attiva. Talvolta, però, basterebbe dedicarsi un po più alle cose veramente utili anziché restare con un cellulare in mano e un’applicazione sempre aperta. Così facendo si rischia di perdere i veri valori che ci sono stati insegnati o di diventare troppo superficiali appartenendo a categorie di persone che sono ben lontane da quello che siamo realmente. Usare i social va bene se viene fatto nel giusto modo.