SEO

Il Search Engine Optimization (SEO) rappresenta un insieme di pratiche e strategie finalizzate all’ottimizzazione delle pagine web al fine di migliorarne la visibilità e il posizionamento nei risultati dei motori di ricerca. Nell’ambito del marketing digitale, il SEO riveste un ruolo fondamentale per garantire il successo online di un’azienda, influenzando direttamente il traffico organico di un sito web e, di conseguenza, le conversioni e le vendite.

Valutare l’operato di un consulente SEO richiede un approccio analitico e metodologico che consideri diversi fattori chiave. In questa prospettiva, l’introduzione di parametri di valutazione scientifici e tecnici assume un’importanza cruciale per determinare l’efficacia delle strategie implementate e l’ottimizzazione dei risultati conseguiti.

Attraverso una comprensione dettagliata delle dinamiche di funzionamento degli algoritmi dei motori di ricerca, dei principi di indicizzazione e della struttura dei siti web, è possibile delineare un quadro accurato delle prestazioni di un consulente SEO. Questo include la capacità di definire e monitorare gli obiettivi di posizionamento, l’analisi dei dati di traffico e la correzione di eventuali criticità tecniche che possano influenzare la visibilità online.

Pertanto, l’obiettivo di questo lavoro è fornire una guida esaustiva e scientifica per la valutazione dell’operato di un consulente SEO, evidenziando l’importanza della precisione analitica e della conoscenza tecnica nel processo decisionale relativo alla gestione e all’ottimizzazione delle strategie di ricerca online.

Definizione degli Obiettivi

La definizione di obiettivi chiari e misurabili rappresenta un passo fondamentale nella valutazione dell’operato di un consulente SEO di Torino. Gli obiettivi forniscono una bussola per guidare le attività di ottimizzazione del motore di ricerca e misurare il successo delle strategie implementate. È cruciale comprendere l’importanza di stabilire obiettivi realistici e specifici, in linea con le esigenze e le capacità del progetto. Questi obiettivi dovrebbero essere allineati con i risultati desiderati, che potrebbero includere l’aumento del traffico organico, il miglioramento del posizionamento nelle SERP (Search Engine Results Pages) per determinate parole chiave rilevanti o l’incremento delle conversioni sul sito web.

Definire obiettivi chiari e misurabili non solo fornisce una guida per il consulente SEO, ma permette anche una valutazione oggettiva del suo operato e dei risultati ottenuti. Consigli pratici su come definire obiettivi realistici e specifici includono la ricerca approfondita delle parole chiave pertinenti, l’analisi della concorrenza, la considerazione delle risorse disponibili e la pianificazione di obiettivi a breve e lungo termine. In sintesi, la definizione degli obiettivi rappresenta il fondamento su cui si basa l’intera strategia SEO e la sua valutazione successiva.

Analisi delle Competenze

L’analisi delle competenze rappresenta un passaggio critico nella valutazione dell’operato di un consulente SEO. Per essere efficace, un consulente SEO deve possedere una serie di competenze chiave che gli consentono di navigare con successo nel complesso panorama dell’ottimizzazione dei motori di ricerca.

Tra queste competenze cruciali vi sono una solida comprensione degli algoritmi dei motori di ricerca, una profonda conoscenza delle best practice SEO, e una capacità analitica per interpretare i dati di traffico e rendimento del sito web. È fondamentale valutare l’esperienza passata del consulente, comprese le esperienze lavorative precedenti e i progetti gestiti con successo. Inoltre, la formazione e le certificazioni del consulente forniscono un’ulteriore indicazione della sua competenza e impegno nel settore. Suggerimenti pratici per valutare l’esperienza, la formazione e le certificazioni includono la revisione del portfolio di progetti precedenti, l’analisi dei risultati ottenuti e la verifica delle certificazioni riconosciute nel settore. In conclusione, un’analisi approfondita delle competenze del consulente SEO è essenziale per garantire una collaborazione efficace e un’ottimizzazione di successo del sito web.

Audit Tecnico e Analisi dei Dati

Un audit tecnico del sito web rappresenta un passo cruciale nella valutazione dell’operato di un consulente SEO. Questa pratica consente di identificare e correggere eventuali problemi tecnici che potrebbero influenzare negativamente il posizionamento e la visibilità del sito nei motori di ricerca. Attraverso un audit tecnico accurato, è possibile individuare errori di struttura, problemi di velocità di caricamento delle pagine, URL duplicati, e altri fattori che potrebbero ostacolare l’indicizzazione e l’esperienza degli utenti. È fondamentale comprendere l’importanza di questa analisi preliminare per garantire una solida base su cui costruire le strategie di ottimizzazione SEO. Inoltre, valutare l’approccio del consulente nella raccolta e nell’analisi dei dati è altrettanto importante. Suggerimenti pratici includono la richiesta di una metodologia dettagliata per l’audit tecnico, la verifica degli strumenti e delle tecniche utilizzate per raccogliere e analizzare i dati di traffico e performance del sito, e la valutazione della capacità del consulente di interpretare correttamente i risultati e proporre azioni correttive mirate. In sintesi, un audit tecnico approfondito e un’analisi dei dati accurata sono fondamentali per identificare e risolvere le criticità tecniche e massimizzare il potenziale di ottimizzazione SEO di un sito web.

Trasparenza e Comunicazione

La trasparenza e la comunicazione efficace rappresentano elementi fondamentali nel rapporto con un consulente SEO. È essenziale comprendere l’importanza di una comunicazione aperta e trasparente per garantire una collaborazione proficua e orientata agli obiettivi. La trasparenza consente di stabilire aspettative chiare e di favorire la condivisione di informazioni rilevanti tra il consulente e il cliente. Inoltre, una comunicazione efficace è essenziale per garantire che il consulente comprenda appieno le esigenze e le priorità del cliente e possa fornire soluzioni mirate e tempestive. Per valutare la trasparenza e la comunicazione del consulente, è consigliabile valutare la chiarezza delle comunicazioni fornite, inclusi rapporti di progresso, aggiornamenti sulle attività in corso e risposte alle domande del cliente. È importante anche valutare la disponibilità del consulente e la tempestività delle risposte alle richieste di assistenza o chiarimenti. Inoltre, stabilire un canale di comunicazione chiaro e diretto può favorire una collaborazione più efficace e una maggiore fiducia reciproca. In conclusione, investire nella trasparenza e nella comunicazione efficace è essenziale per garantire una collaborazione proficua e il successo delle strategie SEO implementate.

Misurazione delle Performance e dei KPI

L’identificazione e la misurazione dei Key Performance Indicators (KPI) rappresentano un aspetto cruciale nella valutazione dell’operato di un consulente SEO. I KPI consentono di valutare in modo oggettivo il successo delle strategie implementate e di monitorare l’andamento delle performance nel tempo. Tra i principali KPI utilizzati nel contesto SEO vi sono il traffico organico, il posizionamento delle parole chiave, il tasso di conversione e il ritorno sull’investimento (ROI). È fondamentale che il consulente sia in grado di identificare i KPI più rilevanti per il cliente in base agli obiettivi prefissati e di monitorarli regolarmente per valutare l’efficacia delle strategie implementate. Inoltre, il consulente dovrebbe essere in grado di riportare in modo chiaro e dettagliato le performance attraverso report periodici, analisi dei trend e raccomandazioni per ottimizzare ulteriormente le attività SEO. Suggerimenti pratici includono la definizione di KPI specifici, misurabili e pertinenti, l’utilizzo di strumenti di analisi dati affidabili e la personalizzazione dei report in base alle esigenze e alle preferenze del cliente. In conclusione, la corretta identificazione e misurazione dei KPI sono essenziali per valutare il successo della strategia SEO e garantire un miglioramento continuo delle performance del sito web.

Costi e Budget

L’equilibrio tra costo e qualità del servizio offerto da un consulente SEO è un aspetto cruciale da valutare attentamente. Sebbene il costo possa essere un fattore determinante nella scelta di un consulente, è essenziale considerare anche la qualità del servizio e i risultati attesi. Investire in un consulente SEO di alta qualità può comportare un ritorno sull’investimento significativo nel lungo termine, attraverso un miglioramento del posizionamento nei motori di ricerca, un aumento del traffico organico e una crescita delle conversioni.

Tuttavia, è importante valutare la coerenza dei costi rispetto ai risultati attesi e alla complessità del progetto. Suggerimenti pratici includono la richiesta di preventivi dettagliati e trasparenti, la comparazione dei costi con quelli offerti da altri consulenti nel settore e la considerazione della reputazione e dell’esperienza del consulente nel determinare il valore del servizio. Inoltre, è consigliabile prestare attenzione ai costi nascosti e alle spese aggiuntive che potrebbero influenzare il budget complessivo del progetto. In conclusione, valutare attentamente l’equilibrio tra costo e qualità del servizio è essenziale per garantire una collaborazione proficua e ottenere risultati soddisfacenti nel campo dell’ottimizzazione dei motori di ricerca.

Nell’era digitale in cui viviamo, essere visibili online è fondamentale per il successo di qualsiasi attività commerciale. In questo contesto, la Search Engine Optimization (SEO) gioca un ruolo cruciale nel garantire che un sito web sia facilmente trovabile e posizionato in modo prominente sui motori di ricerca come Google. Tuttavia, navigare nel complesso mondo dell’ottimizzazione dei motori di ricerca può essere una sfida, specialmente per le aziende locali che operano in luoghi specifici come Torino.

Questa guida mira a esplorare in profondità il ruolo e le attività di un consulente SEO di Torino. Attraverso una panoramica dettagliata delle pratiche chiave e delle strategie impiegate da questi professionisti, scopriremo come possono contribuire a migliorare la visibilità online delle aziende nella vivace città piemontese.

Dalla valutazione iniziale del sito web all’analisi delle parole chiave, dall’ottimizzazione on-page alla creazione di contenuti rilevanti e dall’implementazione di strategie di link building alla consulenza continua, esploreremo ogni fase del processo di ottimizzazione SEO e come queste attività si applicano specificamente al contesto locale di Torino.

Audit SEO di un sito preesistente

Prima di intraprendere l’analisi delle parole chiave, il consulente SEO a Torino esegue un’approfondita valutazione della struttura del sito web dell’azienda. Questa fase iniziale riveste un’importanza cruciale poiché determina la base su cui si costruiranno tutte le successive attività di ottimizzazione. Il consulente esamina attentamente l’architettura del sito, valutando la sua navigabilità, l’usabilità e la conformità alle linee guida dei motori di ricerca. Attraverso strumenti specializzati e analisi approfondite, vengono individuati eventuali problemi tecnici o di struttura che potrebbero compromettere la visibilità e l’indicizzazione del sito sui motori di ricerca. Una volta identificati, questi problemi vengono affrontati e risolti per garantire che il sito sia ottimizzato per ottenere il massimo beneficio dalle successive fasi del processo di ottimizzazione SEO.

Analisi della parole chiave

La ricerca delle parole chiave è una fase critica nel processo di ottimizzazione SEO, poiché fornisce le fondamenta per la strategia di visibilità online. Attraverso l’impiego di strumenti specifici e l’analisi approfondita delle tendenze di ricerca locali, il consulente SEO a Torino identifica le parole chiave più rilevanti per il settore e la geolocalizzazione. Utilizzando metodologie statistiche e algoritmi avanzati, vengono individuate le parole chiave con il potenziale più alto di generare traffico qualificato al sito web dell’azienda, garantendo così un approccio mirato e strategico alla ottimizzazione dei contenuti.

Ottimizzazione on-page

La fase successiva nel processo di ottimizzazione SEO è l’ottimizzazione on-page e on-site del sito web, da sviluppare nel migliore dei modi e seguendo le linee guida di Google, rispettando i principi della SEO White Hat. Qui, il consulente SEO si concentra sull’ottimizzazione di elementi chiave direttamente all’interno del sito stesso al fine di migliorare la sua visibilità e la sua classificazione nei risultati di ricerca. Ciò include l’ottimizzazione dei titoli delle pagine, delle meta descrizioni e degli URL per renderli più pertinenti e accattivanti per i motori di ricerca e gli utenti. Inoltre, si presta attenzione all’ottimizzazione dei contenuti, sia dal punto di vista della qualità che della struttura, per garantire che siano informativi, pertinenti e facilmente comprensibili sia per gli utenti che per i motori di ricerca. Questa fase è cruciale poiché fornisce una solida base per il successo delle strategie SEO successive e contribuisce a migliorare complessivamente la performance del sito web nei risultati di ricerca.

Creazione di contenuti ottimizzati SEO

Una volta ottimizzato il sito, il consulente SEO si impegna nella creazione di contenuti di qualità. Questo approccio non si limita semplicemente alla produzione di testi, ma si estende alla creazione di materiali multimediali, come video, infografiche e altro ancora, che possano coinvolgere e informare il pubblico di riferimento. Inoltre, viene posta particolare attenzione all’integrazione di parole chiave pertinenti in modo organico all’interno dei contenuti, garantendo che il sito sia rilevante per le query di ricerca pertinenti al settore di appartenenza. La creazione di contenuti di valore non solo migliora l’esperienza degli utenti sul sito, ma contribuisce anche a stabilire l’autorevolezza e l’attendibilità dell’azienda agli occhi dei motori di ricerca, il che può tradursi in un miglior posizionamento nei risultati di ricerca.

Ottimizzazione off-page o off-site

Questo processo implica l’implementazione di strategie di link building esterno, che mirano a ottenere collegamenti da altri siti web autorevoli e pertinenti. Attraverso la collaborazione con altre piattaforme online, blog locali, e altre risorse web rilevanti, si lavora per aumentare l’autorevolezza e l’importanza del sito agli occhi dei motori di ricerca. Inoltre, viene effettuato un costante monitoraggio dei backlink, per garantire che siano di alta qualità e che rispettino le linee guida di Google. Il consulente si impegna anche nella rimozione di eventuali link dannosi o non pertinenti che potrebbero danneggiare la reputazione del sito e compromettere il suo posizionamento nei risultati di ricerca.

Analisi dei risultati e reportistica

Il processo di analisi dei dati include l’analisi dei dati di traffico, l’andamento delle posizioni nei motori di ricerca e altri indicatori chiave di performance. Attraverso l’utilizzo di strumenti analitici avanzati, vengono valutati i risultati delle strategie implementate e individuate eventuali aree di miglioramento. I dati raccolti vengono poi utilizzati per creare report periodici dettagliati, che vengono condivisi con il cliente per garantire una totale trasparenza e una chiara comprensione dell’efficacia delle attività di ottimizzazione SEO. Questa fase è fondamentale per valutare il ritorno sull’investimento delle strategie SEO e per adattare le tattiche in base all’evoluzione del mercato e delle esigenze del pubblico di riferimento.

Bisogna fare chiarezza e iniziare a capire cos’è un guest post. Analizzando il tutto, si intuisce che si tratta di un post che viene pubblicato su un sito o blog che lo ospita (guest blog). Si tratta, quindi, di un contenuto che verrà pubblicato su un sito terzo. Ma quali sono le caratteristiche di un perfetto guest post? Lo vediamo nel dettaglio.

Caratteristiche fondamentali di un guest post

Quando si parla di guest post, come detto, si intende un contenuto che viene pubblicato per nostro conto ma su un sito terzo. Non sempre è redatto da noi ma, in ogni caso, ci sono delle regole che vanno sempre seguite, soprattutto per quel che concerne la redazione del contenuto stesso.

Questo, infatti, deve essere quanto più possibile efficace e, pertanto, ci sono degli aspetti che non possono in alcun modo essere tralasciati. Innanzitutto, il testo deve contenere sempre un anchor text che deve essere utile al nostro sito, che in questo caso è quello che viene linkato. Inoltre, sia il nostro sito che il nostro contenuto devono avere un fil rouge con quello che è il blog che andrà ad ospitare il tutto, altrimenti si rischia di perdere in termini di credibilità. Infine, si deve sempre fare attenzione e scegliere un sito di qualità sul quale inserire il contenuto. Naturalmente, anche quest’ultimo deve essere di qualità, soprattutto alla luce del fatto che negli ultimi anni i contenuti non troppo approfonditi o curati vengono messi in secondo piano dai motori di ricerca, che preferiscono sempre più testi che sono effettivamente utili al lettore.

Abbiamo parlato di anchor text: di cosa si tratta? Anche in questo caso è utile approfondire e specificare. Si tratta di un elemento di fondamentale importanza, dato che senza un anchor text un guest post è quasi del tutto inutile. Stiamo parlando di quella parola che viene linkata al nostro sito e che compare nel testo come un rimando. A questo punto, quindi, entra in gioco la SEO. In che modo e a che proposito?

Sebbene possa sembrare solo una parola, l’anchor text è il fulcro di una campagna di link building più o meno riuscita. In merito a quelle che dovrebbero essere le caratteristiche di questa parola si dibatte molto e ci sono diverse scuole di pensiero. Cosa significa?

Che c’è chi preferisce una chiave secca che è quella con la quale si vuole posizionare il contenuto e c’è, invece, chi preferisce la chiave di brand, che riprende il nome del sito. Inoltre, c’è anche la possibilità di inserire una chiave correlata alla secca. Non c’è una scelta migliore delle altre: tutto dipende dal proprio intento e da quelle che sono le proprie esigenze. Ogni caso è da studiare da vicino per scegliere l’anchor text migliore.

Come fare un’ottima campagna di link building?

A questo punto, ci si deve domandare quale sia il compito di un bravo SEO nell’ambito di una campagna di link building. Questo deve scegliere e selezionare i siti con trust maggiore e argomento affine, così da andare a fare un’ottima operazione di guest posting. In poche parole, pubblicando il nostro contenuto su un sito che raccoglie la fiducia del pubblico, anche il nostro brand ne gioverà molto.

Dopo aver operato la scelta, si deve naturalmente iniziare a scegliere quelle che sono le parole chiave da sfruttare e da linkare. Il tutto deve essere fatto molto bene, perché deve apparire il più naturale possibile.

Attenzione, però: non solo link, ma anche citazioni. Sebbene queste possano sembrare superflue e poco utili, in realtà hanno un valore SEO che non è irrilevante di certo!

Articolo a cura di Max Del Rosso, Link Builder Specialist www.ilmioposizionamento.it

Il web marketing, oggi, è in assoluto una delle strategie più efficaci per dare valore e visibilità ad un’attività commerciale. Quella che viene comunemente chiamata SEO (Search Engine Optimization), altro non è che l’insieme di queste strategie che hanno come scopo posizionare un sito web in cima ai risultati organici di motori di ricerca come Google. Eppure, come spesso accade, non sempre chi si occupa di marketing e di SEO sceglie di rispettare le regole, infrangendo alcune norme basilari dei search engine. Chi invece decide di fare le cose per bene, seguendo le linee guida di Google, riesce a posizionare un portale sulla SERP di Big G sfruttando in modo positivo i suoi algoritmi: ed è proprio in questo caso che si parla di White Hat SEO.

Cos’è la SEO White Hat?

white hatIl termine White Hat è stato preso in prestito da un noto modo di dire del web, che identifica due frange di hacker: quelli che svolgono questa professione per truffare le persone e rubare dati sensibili da rivendere al miglior offerente, e quelli che invece forzano i server per evidenziare le falle e per notificarle ai proprietari. I secondi vengono appunto detti White Hat (cappello bianco), e si contrappongono naturalmente ai Black Hat (cappello nero). Per la SEO funziona nello stesso identico modo: ci sono i marketer che sfruttano le falle degli algoritmi di Google per avere un ritorno economico, e quelli che invece utilizzano gli algoritmi senza infrangere alcuna regola, e solo per favorire il posizionamento di siti web congrui alle ricerche degli utenti.

A cosa serve la White Hat SEO?

La SEO White Hat non ha uno scopo misterioso o difficile da comprendere: il suo obiettivo, infatti, è il medesimo di chiunque si occupi di web marketing. Ovvero cercare di studiare gli algoritmi di Google, soddisfare nel migliore dei modi i robots del motore di ricerca e raggiungere le prime posizioni all’interno della SERP, per ottenere visibilità e dunque maggiori possibilità di guadagno. Il tutto senza forzare tali algoritmi, o sfruttarli per andare contro alle regole di Google, fissate ovviamente per garantire agli utenti il massimo della qualità del servizio. In questo modo, chi fa White Hat SEO ha un ritorno economico e, al tempo stesso, favorisce la crescita di Google, proprio perché soddisfa i bisogni dei navigatori. Proprio come farebbe un hacker etico.

Quali sono le tecniche di White Hat SEO?

Innanzitutto è bene specificare una cosa: le tecniche White Hat SEO sono praticamente identiche a quelle di Black Hat SEO. Ciò che fa la differenza, dunque, è la misura di utilizzo di queste tecniche: non è infatti lo strumento ad essere buono o cattivo, ma l’uso che se ne fa. Ed ecco che il posizionamento delle keyword all’interno delle pagine e degli articoli è una pratica White Hat, a patto che venga fatta in modo coerente e senza cadere nella pratica Black Hat del Keyword Stuffing, ovvero ripetendole in continuazione e senza un filo logico. Ma le keyword non sono certo le uniche: anche il Link Building può essere considerato una tecnica di White Hat SEO, a meno di non utilizzare la potenza dei link esterni per fare semplicemente spam e per ingannare i motori di ricerca, durante l’assegnazione del valore di Domain Authority.

Le caratteristiche della SEO White Hat

poliziotto googleEntrando maggiormente nel dettaglio, la White Hat SEO si differenza dalla Black Hat SEO per via della sua etica. In questo senso, lo scopo dei web marketers è quello di prendere in carico un lavoro e svolgerlo al meglio, premiando sia le richieste delle aziende che quelle degli utenti. In altre parole, la White Hat SEO è un tramite che permette a questi due attori di trovarsi velocemente e con facilità, attraverso gli strumenti messi a disposizione da Google. White Hat, dunque, significa innanzitutto qualità e solo dopo quantità, ma senza mai rinunciare alla prima.

Cos’è la White Hat SEO? Alcuni esempi

Un primo esempio di White Hat SEO può essere fatto prendendo spunto dalla scrittura di un articolo: se un contenuto viene redatto pensando alla soddisfazione dell’utente e alla sua informazione, allora è White SEO. Se invece viene scritto solo per i motori di ricerca, cercando esclusivamente le prime posizioni su Google, allora sarà con tutta probabilità privo di reale interesse, dunque da cappello nero. In entrambi i casi, le keyword diventano uno strumento che può essere utilizzato per generare un valore duraturo per l’azienda, oppure per ottenere un effimero risultato in termini di posizionamento, senza soddisfare un target ma solo colpendolo inaspettatamente.

Come fare White Hat SEO?

Fare SEO significa fare White Hat SEO: chi non rispetta le regole non solo viola i termini di Google, ma causa un danno enorme al cliente che ha commissionato un lavoro. Operare secondo le regole, dunque, equivale a fare una SEO da cappello bianco, e anche ad ottenere un lavoro svolto da professionisti, senza ricorrere a pericolosissime scorciatoie: la Black Hat SEO, infatti, provoca come reazione da parte di Google una serie di pesanti penalizzazioni (come Penguin e Panda), che spingeranno in pochissimo tempo quel sito in fondo alle classifiche della SERP. La Black Hat SEO, dunque, non solo è pericolosa ma anche inutile.

White Hat SEO: sinonimo di qualità

Chiudiamo con una necessaria precisazione: la White Hat SEO non deve solo muoversi rispettando le regole di Google, ma deve anche possedere alcune caratteristiche intrinseche che ne denotino la grande qualità. In questo senso, scrivere in italiano corretto ed evitare refusi o strafalcioni grammaticali significa fare White Hat SEO, così come evitare di copiare articoli già presenti sul web. E anche nel caso dei branded content, lo scopo primario deve sempre rimanere quello dell’informazione dell’utente: creare un articolo privo di senso o banale solo per piazzare in mezzo un link pubblicitario, è tutto fuorché White Hat SEO. Rimanendo dunque nel seminato delle regole di Google, e favorendo l’aspetto qualitativo, si verrà sempre premiati dai motori di ricerca.

Internet è diventato ormai indispensabile per la vita quotidiana, soprattutto se si parla di ricerche di tipo culturale o di acquisti di beni e servizi. Immaginare, al giorno d’oggi, un mondo senza Internet è praticamente impossibile, e ancor di più immaginare una rete di interconnessioni globali priva di aiuti e strumenti che diano all’utente la possibilità di esplorarla.
Di solito, quando un utente apre una pagina Internet, la prima schermata che riesce a vedere è quella di Google, o di altri. Questi macro-siti sono chiamati motori di ricerca, e sono come una specie di gigantesco indice che organizza, razionalizza e promuove tutto il sapere contenuto nel web.
Tecnicamente parlando, i motori di ricerca sono dei sistemi software automatici in grado di analizzare contemporaneamente, in pochissime frazioni di secondo, una mole spropositata di dati, fino a restituirne una catalogazione il più possibile ordinata e razionale all’utente.

I motori di ricerca sono una risorsa importantissima per la pubblicità on-line, perché forniscono risultati nel momento esatto in cui un potenziale acquirente li sta cercando ed è maggiormente disposto a recepirli.

Il funzionamento dei principali motori di ricerca

Di solito i principali motori di ricerca del mondo sono organizzati con un’interfaccia utente molto semplice, composta dal logo del motore di ricerca e da una stringa bianca dove l’utente può digitare cosa sta cercando. La grande facilitazione data da questi programmi software su scala mondiale è che le ricerche possono essere fatte in modo molto banale ed intuitivo, anche soltanto per parole chiave. Più un contenuto risponde (in parte o completamente) alle parole chiave digitate dall’utente, più esso verrà visualizzato tra i primissimi risultati, poiché è ciò ce il sistema presume che l’utente stia cercando.
Google è sicuramente il motore di ricerca più usato al mondo, seguito da Yahoo!, Bing e dal colosso cinese Baidu. L’interfaccia Google è ulteriormente suddivisa in categorie, delle quali le due principali sono Web e Immagini, per scremare subito la ricerca e permettere all’utente di ricercare soltanto foto o soltanto contenuti. In un secondo momento della ricerca, i filtri possono farsi più accurati, poiché una volta ottenuti i risultati si possono vedere le notizie sul web, le immagini, i video e molto altro, il tutto selezionando in alto nella pagina il filtro che si desidera.

Il rapporto tra motore di ricerca e contenuti

I contenuti vengono inseriti nei motori di ricerca tramite le strategie SEO. Questo significa che ci sono degli esperti che studiano quali sono gli orizzonti di ricerca più battuti dagli utenti in un periodo di tempo dato, e cercano in questo modo di intercettare il più possibile le esigenze degli utenti proponendo loro dei contenuti legati a parole chiave molto simili a quelle che si presuppone che gli utenti andranno a digitare. Per fare questo, lo stesso motore di ricerca Google mette a disposizione i Google Trends, ovvero gli andamenti giornalieri, settimanali o mensili delle ricerche degli utenti (ulteriormente divisi per paese). Ovviamente la SEO non è una scienza esatta, e le predizioni qualche volta possono rivelarsi sbagliate. Fortunatamente i motori di ricerca sono un mondo vaso, aperto ed in continua evoluzione, quindi si può sempre correggere il taglio di un contenuto continuando a studiare i trends.

Microricerca Intranet: il caso Cortana

cortanaUn motore di ricerca, ovviamente, può avere anche una risonanza che non per forza dev’essere mondiale. Molti uffici ed aziende, ad esempio, hanno dei micro sistemi di ricerca interni, specificamente preposti alla ricerca di file e documenti attraverso i vari uffici. Il funzionamento di questi piccoli programmi di ricerca è simile a quelli su scala globale, e si basa sul principio che tutte le macchine collegate alla stessa rete (supponiamo tutti i computer di una determinata azienda) sono esplorabili per trovare il file ricercato.
Anche i cataloghi delle biblioteche, o i sistemi interbibliotecari come quelli delle Università, ad esempio, sono un’ottima applicazione dei software di ricerca a realtà più o meno circoscritte, tali che un utente può applicare i filtri di ricerca desiderati e lasciare che i cataloghi esplorino tutte le biblioteche affiliate fino a trovare quella che contiene il documento ricercato.
Agli utenti di Windows 10 non sarà sfuggita l’installazione di un sistema simile sul proprio computer all’avvio del nuovo software. Si tratta di Cortana, un piccolo motore di ricerca interno che permette di trovare contenuti sul proprio stesso computer e contemporaneamente anche sul web, con un comodo sistema di ricerca congiunta.

Pubblicità e marketing sui motori di ricerca

I motori di ricerca sono anche un’ottima vetrina di visibilità per quanto riguarda il marketing e le strategie promozionali di alcuni tipi di contenuto.
Prendendo ancora come modello il motore Google si può indagare come funziona la pubblicità sui motori di ricerca.
Il software preposto alla gestione della pubblicità è Google Adsense, che funziona con delle sottospecie di contratti a provvigione in base alle visualizzazioni. Se un utente, infatti, possiede un dominio (cioè un indirizzo URL unico ed inconfondibile che distingue il suo contenuto da altri) può scegliere di affiliarsi a Google Adsense pagando un canone annuale e garantendo un certo numero di visualizzazioni mensili o annuali. In cambio, Google installa su quel contenuto (un sito o un blog) uno o più banner, che sarebbero piccoli riquadri animati di pubblicità di società più o meno grandi, le quali hanno versato a Google un’ingente somma per riceverne indietro pubblicità assicurata. In questo modo, ogni utente che si reca su quel sito vedrà il banner pubblicitario (ad esempio di una marca di abiti sportivi, o di un’azienda che vende elettrodomestici o altro ancora) e potrebbe diventare un potenziale acquirente per quel marchio. Se alla fine di ogni mese o a fine anno i guadagni dell’azienda sono aumentati, essa ne versa una quota a Google, che li ripartisce tra tutti i vari siti che hanno accettato l’installazione del banner pubblicitario sulla propria home, ovviamente suddividendoli in modo proporzionato a quanto un sito abbia effettivamente implementato la clientela dell’azienda collezionando un numero elevato di utenti unici.
Queste strategie si chiamano SEM, ovvero Search Engine Marketing, cioè pubblicità sui motori di ricerca, e rappresentano senza dubbio l’ultima frontiera delle strategie di vendita e di supporto al cliente, raggiunto a casa propria dagli annunci pubblicitari più disparati.

Incominciamo subito nel peggiore dei modi. Con una domanda: Ma che cosa è il SEO e l’ottimizzazione web per motori di ricerca ?

web marketingPer ottimizzazione SEO si intende tutte quelle azioni e pratiche adottate per fare in modo di ottimizzare le pagine di un sito o un sito web affinché arrivi tra i primi risultati o al primo posto su un motore di ricerca. Al fine di raggiungere questo obiettivo si possono usare diverse tecniche SEO, più o meno corrette o per meglio dire, più o meno rischiose. Vi è stato un tempo in cui la maggioranza dei SEO lavorava con tecniche Black Hat e l’unico interesse che avevano era quello di arrivare primi ai vertici dei motori di ricerca anche se le pagine poi erano incongruenti con le ricerche dell’utenza.

Mi spiego meglio ci sono molte agenzie e seo specialist nostrani (italici) che pur di arrivare ai primi posti nelle serp avrebbero anche venduto l’anima al diavolo. Infatti ci sono delle note società di marketing che addirittura si pubblicizzava apertamente per le sue tecniche SEO black hat.
C’è da dire che tutti i seo specialist che hanno utilizzato questo tipo di tecniche per portare rapidamente ai vertici dei motori di ricerca le società dei loro clienti sono poi sono stati penalizzati dall’algoritmo Penguin.

Effettuare attività SEO su google, al giorno d’oggi, è una cosa seria e il motore di ricerca Google non permette più ai “Furbetti” di farla franca come accadeva fino al 2011. Oggi tutti devono fare i conti con il Grande G e sostanzialmente la SEO, vista come pratica per di ottimizzazione web per i motori di ricerca, è cambiata notevolmente da quel periodo. L’attività di ottimizzazione di un sito per Google, si è trasformata nel tempo in modi assolutamente impensabili ma sicuramente a vantaggio dei ricercatori e di chi usa i motori di ricerca per fare ricerche e trovare le informazioni.

Alcune regole di base nella SEO

search engine optimizationQueste sono alcune delle regole semplici semplici per fare il SEO per il tuo sito, se le seguirai… cavalcherai i motori di ricerca come su una tavola da surf.

In un mondo sempre più semantico le regole SEO sono sempre più importanti per chi fa link building e chi utilizza diverse tecniche per l’ottimizzazione su Google. Normalmente l’uso di diverse regole SEO da parte delle agenzie o di singoli professionisti che operano sulla rete serve per aumentare l’autorità di un sito web e conseguentemente il posizionamento.

L’ottimizzazione SEO, in questo caso è una delle pratiche da seguire se si desidera arrivare con pochi sforzi ai primi posti delle classifiche dei motori di ricerca. Seguendo i principi dell‘ottimizzazione si possono scalare gradualmente le SERP  e conquistare i primi posti per le parole chiave necessarie al proprio business sui motori di ricerca. Per i siti internet che riescono a posizionarsi bene il link juice che ne deriva può essere gestito e incanalato nel sito web di riferimento e in altri siti web sempre che esso venga trasmesso attraverso il meccanismo del Dofollow.

Con la comparsa della Negative seo, il link juice e i meccanismi di trasferimento reputazionale sono cambiati e puntare i propri link vero siti poco autorevoli il più delle volte penalizza il sito che punta i suoi link verso l’esterno e quindi una buona regola SEO è quella di verificare più volte la bontà del sito su cui si puntano i link e se inserire il link è necessario è opportuno utilizzare l’attributo “nofollow”.

Alcune brevi informazioni SEO che ti possono aiutare

Ti sottopongo ora una buona guida SEO per Google, che tiene in considerazione alcuni di questi moltissimi aspetti, sempre più importanti in un mondo che diventa più semantico.

Di regole seo, ve ne sono moltissime ma sono tutte molto semplici:

  • Evita di fare Backlink smodato
  • Evita di scrivere cose senza senso, scrivi per le macchine ma ricordati di scrivere anche per chi legge come te  e sopratutto scrivi molto e con frequenza, perché il contenuto è il re della rete
  • Una buona SEO on Page è fondamentale quindi cura:
    • L’analisi delle parole chiave. Vi sono moltissimi strumenti online che ti permettono di effettuare questa operazione. Uno di questi è il Keyword Tools di Google Adwords, anche se al giorno d’oggi funziona sempre meno e offre dati aggregati
    • I titoli dei tuoi articoli con la parola chiave per cui vuoi che si posizionino
    • Metti i tag nelle immagini sul sito quando pubblichi ( alt tag ) utilizzando la parola chiave su cui hai pianificato di posizionare l’articolo
    • Evita di scrivere 300 volte la stessa parola chiave nel testo dell’articolo pensando che Google sia stupido.
    • Evita di fare Back link smodatamente. Dall’avvento di Penguin non serve e il più delle volte ti penalizza.
    • Scrivi articoli che siano esaurienti
  • Scegli una nicchia in cui scrivere che ti appassioni, puoi trasformare la tua passione in una forma di reddito se usi adsense.