Cosa sono i motori di ricerca?

Internet è diventato ormai indispensabile per la vita quotidiana, soprattutto se si parla di ricerche di tipo culturale o di acquisti di beni e servizi. Immaginare, al giorno d’oggi, un mondo senza Internet è praticamente impossibile, e ancor di più immaginare una rete di interconnessioni globali priva di aiuti e strumenti che diano all’utente la possibilità di esplorarla.
Di solito, quando un utente apre una pagina Internet, la prima schermata che riesce a vedere è quella di Google, o di altri. Questi macro-siti sono chiamati motori di ricerca, e sono come una specie di gigantesco indice che organizza, razionalizza e promuove tutto il sapere contenuto nel web.
Tecnicamente parlando, i motori di ricerca sono dei sistemi software automatici in grado di analizzare contemporaneamente, in pochissime frazioni di secondo, una mole spropositata di dati, fino a restituirne una catalogazione il più possibile ordinata e razionale all’utente.

I motori di ricerca sono una risorsa importantissima per la pubblicità on-line, perché forniscono risultati nel momento esatto in cui un potenziale acquirente li sta cercando ed è maggiormente disposto a recepirli.

Il funzionamento dei principali motori di ricerca

Di solito i principali motori di ricerca del mondo sono organizzati con un’interfaccia utente molto semplice, composta dal logo del motore di ricerca e da una stringa bianca dove l’utente può digitare cosa sta cercando. La grande facilitazione data da questi programmi software su scala mondiale è che le ricerche possono essere fatte in modo molto banale ed intuitivo, anche soltanto per parole chiave. Più un contenuto risponde (in parte o completamente) alle parole chiave digitate dall’utente, più esso verrà visualizzato tra i primissimi risultati, poiché è ciò ce il sistema presume che l’utente stia cercando.
Google è sicuramente il motore di ricerca più usato al mondo, seguito da Yahoo!, Bing e dal colosso cinese Baidu. L’interfaccia Google è ulteriormente suddivisa in categorie, delle quali le due principali sono Web e Immagini, per scremare subito la ricerca e permettere all’utente di ricercare soltanto foto o soltanto contenuti. In un secondo momento della ricerca, i filtri possono farsi più accurati, poiché una volta ottenuti i risultati si possono vedere le notizie sul web, le immagini, i video e molto altro, il tutto selezionando in alto nella pagina il filtro che si desidera.

Il rapporto tra motore di ricerca e contenuti

I contenuti vengono inseriti nei motori di ricerca tramite le strategie SEO. Questo significa che ci sono degli esperti che studiano quali sono gli orizzonti di ricerca più battuti dagli utenti in un periodo di tempo dato, e cercano in questo modo di intercettare il più possibile le esigenze degli utenti proponendo loro dei contenuti legati a parole chiave molto simili a quelle che si presuppone che gli utenti andranno a digitare. Per fare questo, lo stesso motore di ricerca Google mette a disposizione i Google Trends, ovvero gli andamenti giornalieri, settimanali o mensili delle ricerche degli utenti (ulteriormente divisi per paese). Ovviamente la SEO non è una scienza esatta, e le predizioni qualche volta possono rivelarsi sbagliate. Fortunatamente i motori di ricerca sono un mondo vaso, aperto ed in continua evoluzione, quindi si può sempre correggere il taglio di un contenuto continuando a studiare i trends.

Microricerca Intranet: il caso Cortana

cortanaUn motore di ricerca, ovviamente, può avere anche una risonanza che non per forza dev’essere mondiale. Molti uffici ed aziende, ad esempio, hanno dei micro sistemi di ricerca interni, specificamente preposti alla ricerca di file e documenti attraverso i vari uffici. Il funzionamento di questi piccoli programmi di ricerca è simile a quelli su scala globale, e si basa sul principio che tutte le macchine collegate alla stessa rete (supponiamo tutti i computer di una determinata azienda) sono esplorabili per trovare il file ricercato.
Anche i cataloghi delle biblioteche, o i sistemi interbibliotecari come quelli delle Università, ad esempio, sono un’ottima applicazione dei software di ricerca a realtà più o meno circoscritte, tali che un utente può applicare i filtri di ricerca desiderati e lasciare che i cataloghi esplorino tutte le biblioteche affiliate fino a trovare quella che contiene il documento ricercato.
Agli utenti di Windows 10 non sarà sfuggita l’installazione di un sistema simile sul proprio computer all’avvio del nuovo software. Si tratta di Cortana, un piccolo motore di ricerca interno che permette di trovare contenuti sul proprio stesso computer e contemporaneamente anche sul web, con un comodo sistema di ricerca congiunta.

Pubblicità e marketing sui motori di ricerca

I motori di ricerca sono anche un’ottima vetrina di visibilità per quanto riguarda il marketing e le strategie promozionali di alcuni tipi di contenuto.
Prendendo ancora come modello il motore Google si può indagare come funziona la pubblicità sui motori di ricerca.
Il software preposto alla gestione della pubblicità è Google Adsense, che funziona con delle sottospecie di contratti a provvigione in base alle visualizzazioni. Se un utente, infatti, possiede un dominio (cioè un indirizzo URL unico ed inconfondibile che distingue il suo contenuto da altri) può scegliere di affiliarsi a Google Adsense pagando un canone annuale e garantendo un certo numero di visualizzazioni mensili o annuali. In cambio, Google installa su quel contenuto (un sito o un blog) uno o più banner, che sarebbero piccoli riquadri animati di pubblicità di società più o meno grandi, le quali hanno versato a Google un’ingente somma per riceverne indietro pubblicità assicurata. In questo modo, ogni utente che si reca su quel sito vedrà il banner pubblicitario (ad esempio di una marca di abiti sportivi, o di un’azienda che vende elettrodomestici o altro ancora) e potrebbe diventare un potenziale acquirente per quel marchio. Se alla fine di ogni mese o a fine anno i guadagni dell’azienda sono aumentati, essa ne versa una quota a Google, che li ripartisce tra tutti i vari siti che hanno accettato l’installazione del banner pubblicitario sulla propria home, ovviamente suddividendoli in modo proporzionato a quanto un sito abbia effettivamente implementato la clientela dell’azienda collezionando un numero elevato di utenti unici.
Queste strategie si chiamano SEM, ovvero Search Engine Marketing, cioè pubblicità sui motori di ricerca, e rappresentano senza dubbio l’ultima frontiera delle strategie di vendita e di supporto al cliente, raggiunto a casa propria dagli annunci pubblicitari più disparati.